20-01-2017 Mario Dino

riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

“Recentemente ho avuto modo di sfogliare la raccolta di poesie “Una poesia dal cassetto” – Impremix Ediz.2016, curata da Mario Dino.

Ho letto con attenzione, curiosità e interesse tutte le poesie. Su talune mi sono soffermata affascinata dall’immaginifico che suggerivano; altre, più ricche di stimoli di riflessione, le ho rilette più volte.

Sono stata favorevolmente colpita dalla maturità introspettiva e riflessiva di queste giovani ‘menti’, dal loro intenso e forte senso del dolore, dalla maturità e alto senso civico di questi giovani poeti a scandagliare le oscure vie della sofferenza accompagnata dalla speranza di un futuro possibile, quasi ad indicare una strada per sperimentare la vita.

In un secondo momento ho letto la presentazione alla silloge.

Mi ha colpito allora il contrasto, il contrappasso fra la giovane età degli autori e la maturità del curatore.

In particolare mi sono soffermata sulla figura anacronistica di Deunos.

Nella vitalità che affiora e intreccia la sua presentazione si può cogliere che l’età anagrafica è solamente una questione simbolica e fuori del tempo.

L’intreccio dei concetti interpretativi evidenzia una maturità esistenziale non piegata né inscatolata dalle formalità di genere espositivo e narrativo, e il suo vissuto trasuda, come ad attraversarlo in profondità, il percorso poetico dei giovani autori. Insomma il suo dire sull’oggi delle giovani generazioni non è ingrigito né pietrificato in conseguenza della sua matura età. Giovane fra i giovani si potrebbe ben dire.

Sprizza in questa sua presentazione la voglia di giocare, l’entusiasmo di sbirciare e scoprire gli animi delle giovani generazioni, inventando con esse nuovi giochi espressivi, come a sgusciare dalle maglie del tempo, senza lasciarsi imprigionare dalla loro pesantezza. Anzi, nell’ideare nuove forme comunicative, dà a questi giovami l’opportunità di esprimere se stessi, di raccontare se stessi, attraverso la difficile arte del poetare, schivi dai condizionamenti  dell’aridità del linguaggio tecnologico della nostra epoca.

Ritengo che vada a Deunos l’apprezzamento sincero affinché questa iniziativa possa proseguire nel futuro”.

Una lettrice

Anna Cavallo