09-07-2018 Riccardo Martinotti

riceviamo da Edgardo Rossi, docente e scrittore, questo contributo:

Romanzo che vuole essere un omaggio allo sport e ai buoni sentimenti, una storia che si apre con una talpa e si chiude sempre parlando di talpe. Il piccolo animale diventa il punto di unione di una narrazione, dove si incrociano le vicende di un bambino che scopre di amare la corsa sentendo parlare di Zapotek, che cresce coltivando la sua passione per lo sport, vivendo anche vittorie esaltanti e sconfitte consapevoli. Che impara a conoscere se stesso e entra in contatto con l’umanità e la natura sempre conservando la sua dote di persona buona, capace di commuoversi di fronte a quel flusso continuo che è la vita e alle gioie che sa riservare a chi sa conservare la capacità di sognare sempre.

Dei tanti eventi uno sembra essere quello centrale, è il momento in cui il protagonista compie un’impresa che gli permette di entrare in contatto con una famiglia, di cui fa parte una bambina di cui lui si era innamorato il giorno stesso in cui l’aveva vista per la prima volta a scuola e che sembrava perduta per sempre. Di tutte le storie narrate solo di questa diamo un cenno per invogliare a conoscere il resto, perché la trama si dipana in vari ambiti pur rimanendo sempre coerente a se stessa. Tutte le vicende narrate si svolgono nella città di Torino, in Liguria (Borgio Verezzi in particolare torna parecchie volte nel romanzo), in mare e in Marocco. Il resto è lasciato in sospeso, accennato, aperto alla fantasia del lettore.

Lorenzo però non è il solo protagonista, anzi sembra quasi che la sua vicenda serva a lasciare spazio ad Abdelkader, il campione, l’uomo nato per correre, per essere atleta di grandissimo livello.

Un’altra caratteristica particolare rende questo libro un qualcosa di delicato e sognante, l’umanità che è presente in quasi tutti i personaggi, Lorenzo sembra essere il tramite che conduce verso un mondo abitato da uomini e donne per bene, un mondo dove esistono il rispetto e l’educazione, dove il merito è riconosciuto e le doti naturali sono premiate. Certo anche questo Eden ha i suoi lati negativi e la vicenda, che si sviluppa nell’arco di una ventina d’anni, accenna anche a quelli, introducendo alcune note scure in una sinfonia che si mantiene comunque armoniosa nei suoni e nei colori.

Un libro onesto dove l’autore ci parla di molte delle cose che lui stesso ama e porge, sinceramente, un invito ad amarle a chiunque le leggerà.